LOS ANGELES. Pubblichiamo per la rubrica "Arte dagli USA" di ARTSTART un articolo di Cynthia Penna su alcune interessanti iniziative d'arte che si stanno svolgendo in questo periodo in una Los Angeles che reagisce ai catastrofici incendi che hanno recentemente colpito la California.

di Cynthia Penna
Art curator, Art director ART1307
Napoli - Los Angeles
Un mese estremamente complicato quello di Gennaio 2025 a Los Angeles: appena atterrati il 6 Gennaio non potevamo prevedere gli eventi catastrofici che sarebbero iniziati il giorno dopo.
Artisti che hanno perso case e studi professionali, gallerie che hanno perso lo spazio e le opere esposte all'interno, collezionisti che hanno perduto intere collezioni e tanta arte andata perduta per sempre.
Ma Los Angeles è una città che sistematicamente e caparbiamente risorge dalle sue ceneri (è proprio il caso di dirlo) e dopo 10 giorni di assorbimento dello shock, il mondo dell'arte ha risposto con una enorme empatia e con la concretezza che definisce questa terra. Tutti i musei di LA, tutte le gallerie e tutte le Istituzioni, capitanati dal Getty Center, hanno iniziato una massiva campagna di raccolta fondi per aiutare gli artisti. Una mobilitazione generale e senza precedenti in uno alla volontà di riprendere l'attività espositiva per dare una risposta concreta al fato avverso, una risposta di resilienza e di caparbietà.
Partiamo dalla mostra alla Marciano Foundation dell'artista angelino Dough Aitken, uno dei più rappresentativi e prolifici artisti del momento che presenta "Lightscape" un film della durata di circa due ore che definirei piuttosto come una Elegia Americana o una Pastorale Angelina perché è un racconto dall'interno della sua città natale (è nato a Redondo Beach e vive a Venice) fatto di piccoli "momenti" poetici che si susseguono l'un l'altro attraverso le vite dei protagonisti. Quel che colpisce del film è la capacità descrittiva di Aitken che non indulge mai a facili giudizi e a facili commenti sulla giustezza o sulla bontà delle situazioni. Un viaggio all'interno della città e della vita dei protagonisti, né tragica, né patinata né glamour; è una vita normale di persone normali che vivono a LA come a NY o a Parigi. Non c'è bisogno per Aitken di descrivere la tragicità del vivere, non c'è bisogno ancora di descrivere morte e disfunzione. Ma c'è bisogno di descrivere la gente, il popolo, nella sua quotidianità perché è quella in definitiva la vita vera della gente con le sue speranze, i suoi sogni e le sue proiezioni. Un racconto calmo, aperto, positivo che penetra lo spirito positivo del popolo "angelino": un popolo che da sempre guarda al mondo con occhio aperto e risorge sempre dalle sue ceneri con la resilienza e la sua volontà di vivere.
Nel Westside di LA invece la Galleria William Turner presenta una mostra personale di Casper Brindle, uno dei maggiori esponenti contemporanei del movimento L&S. Le sue gigantesche opere di plexiglass invadono la galleria con la potenza del colore spruzzato dal retro per rivelare allo spettatore i mitici paesaggi californiani. Ma non si tratta di opere di paesaggio: Brindle da anni imposta la sua ricerca sui materiali e sul colore al fine di invadere lo spazio di una presenza fatta di forma e di luce. Come esponente di L&S la sua ricerca si focalizza sulla forma che si impone nello spazio e dialoga con esso attraverso l'uso di materiali trasparenti come il plexiglass che vengono modellati e manipolati in uno con l'uso sapiente del colore, per attestare una realtà che è quella tutta californiana fatta di colore e luce: una luce violenta e penetrante che si confonde col colore naturale dell'oceano e del deserto.
Dall'altra parte della città e precisamente nei capannoni ex-industriali di DT la galleria Wonzimer vola alta nell'universo con una mostra di 10 artisti dal titolo emblematico "Transience to the Infinite". I diversi materiali e i diversi stili si fondono in un afflato cosmico e universale come necessità interiore dell'essere umano di superare la propria limitatezza e proiettarsi verso una realtà altra di tipo metafisico. Le opere di alluminio di Laddie John Dill si accendono di luce e la riflettono mentre dialogano con il metacrilato e l'alluminio composito delle "Costellazioni" di Max Coppeta; gli universi pittorici di Bonita Helmer e Alaia Parhisi, ingaggiano una conversazione con le enormi sculture di cartone riciclato di Ann Weber; Todd Williamson penetra al di là della luce in un universo "total white" che emana spiritualità pura.
Il bisogno di una realtà ultraterrena che affascina l'umanità dai suoi primordi si estrinseca in queste opere fatte di luce, di sogno, di anima.
E infine una curiosità gradevole per l'Italia: patrocinata dall'Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles è la mostra dal titolo "The Marks of our Time" organizzata presso la LAAA come scambio e collaborazione tra 7 artisti Americani e 7 artisti Italiani che rispondono ad un quesito fondamentale del nostro tempo: cosa rappresenta il nostro presente che siamo disposti a trasmettere alle future generazioni come emblema della nostra contemporaneità? Grande domanda che ha ottenuto risposte inedite e inaspettate che esploreremo nel prossimo collegamento da LA.
Nella gallery fotografica: le iniziative a Los Angeles citate da Cynthia Penna (clicca sulle immagini per ingrandirle)
Le immagini delle opere pubblicate insieme al testo sono state gentilmente fornite da Cynthia Penna.
Comments