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Omaggio a Peter Alexander - di Cynthia Penna

SANTA MONICA. Nel nuovo appuntamento di "Arte dagli USA", Cynthia Penna, Art director e curatrice di ART1307, Istituzione culturale con sedi a Napoli e Los Angeles, rende omaggio all'artista californiano Peter Alexander, esponente del movimento Light and Space, recentemente scomparso.



di Cynthia Penna

Direttore artistico e curatore

ART1307 Napoli - Los Angeles


Peter Alexander, uno dei grandi nomi del movimento Light and Space in California è scomparso lo scorso martedì 26 maggio all'età di 81 anni.

Uno dei maggiori coloristi dell'arte americana degli ultimi 50 anni, iniziò la sua carriera cimentandosi nelle prime produzioni di sculture in fusione di resina poliestere trasparente o colorata alla fine degli anni '60, per poi passare ad opere in pastello su pannello di legno, a dipinti su supporto di velluto nero per intensificare la profondità dei fondali, per approdare infine alla più convenzionale pittura su tela.

Ma dagli inizi degli anni 2000 ritornò alle opere in resina per sviluppare e approfondire il tema della percezione visiva di luce e colore.

Come afferma Christopher Knight sul Los Angeles Time del 28 maggio a due giorni dalla scomparsa di Alexander, "La luce è la chiave. Qualunque sia il suo mezzo, l'opera che Alexander ha compiuto in 50 anni articola l'intersezione… della luce naturale e artificiale - un'illuminazione allo stesso tempo fisica e, come sempre, infusa dalle metafore cognitive e trascendenti della luce".


"Il paesaggio californiano fatto di luminosità diffusa, di cieli tersi e di oceano che riverbera la luce, è alla base di tutta la sua produzione. La luce passa attraverso le superfici delle sue opere e si riflette verso lo sguardo dello spettatore così come la luce proveniente dal cielo tocca la superficie del mare e si riflette verso chi guarda".

Molte sculture in resina di Alexander prendono la forma di piramidi o di parallelepipedi con angoli monchi; il colore è di base trasparente e chiaro nella parte superiore, ma scivola progressivamente fino a diventare denso e quasi opaco alla base. Il paesaggio californiano fatto di luminosità diffusa, di cieli tersi e di oceano che riverbera la luce, è alla base di tutta la sua produzione. La luce passa attraverso le superfici delle sue opere e si riflette verso lo sguardo dello spettatore così come la luce proveniente dal cielo tocca la superficie del mare e si riflette verso chi guarda.

Altre opere sono dei semi-cilindri che si appoggiano al muro dal lato piatto con colorazioni lattiginose e opache che non riflettono la luce verso il visitatore bensì la assorbono inglobandola in se stesse e donando un senso di profondità meditativa dell'anima.

Alexander è stato determinante per stabilire Light and Space come il primo contributo originale della città all'arte mondiale, insieme a colleghi che includono Robert Irwin, Doug Wheeler e Larry Bell.


Nella foto: Peter Alexander in uno scatto fornito da Cynthia Penna


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