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Il mistero della bellezza - intervista a Giulio Paolini

MILANO. Vittorio Schieroni incontra Giulio Paolini (Genova, 1940) alla Galleria Christian Stein mentre è in allestimento la sua mostra personale "Tutto e niente", con inaugurazione giovedì 19 ottobre 2023 e apertura al pubblico fino al 13 gennaio 2024.

L'intervista fornisce in anteprima il profilo delle opere presentate presso gli spazi in Corso Monforte 23, facendo nel contempo emergere temi ricorrenti nella sua produzione artistica e individuando alcune tappe fondamentali di un percorso lungo e denso di riconoscimenti che parte dai primi anni '60 del secolo scorso e prosegue ai nostri giorni.

Accompagna il testo una gallery fotografica con le immagini dell'allestimento della mostra insieme al Maestro e della serata di inaugurazione.


Nella foto: Giulio Paolini e Vittorio Schieroni alla Galleria Christian Stein


Intervista di Vittorio Schieroni

Direttore ARTSTART


Vittorio Schieroni: La sua collaborazione con la Galleria Christian Stein ha avuto inizio con una mostra a Torino nel 1967 e ha accompagnato tutto il suo percorso artistico. In questa esposizione verrà presentato un allestimento inedito realizzato per l'occasione. Quali sono gli elementi che accomunano le opere realizzate per questa personale da Christian Stein?


Giulio Paolini: Vorrei limitarmi ad anticiparne il titolo, "Tutto e niente", che allude ancora una volta alla enigmatica e indefinibile materia che costituisce il segreto del perché della rappresentazione.


In un'opera dal titolo "Delfo(V)" del 2022 è presente – citandola – «l'autore, visto di spalle, che si inoltra fra due ali di statue antiche le quali sembrano assistere, e forse dar senso, al suo percorso». In sostanza, il ritratto, ma anche l'autoritratto di un artista. Come è cambiata la figura dell'artista, rispetto a quando è iniziato il suo percorso e quale posto ha nella società contemporanea?

Credo che la figura dell'artista non debba avere alcun ruolo diretto nella società, sarà semmai la sua opera (non la sua persona) ad avere qualche effetto su chi vorrà prenderla in considerazione.

Che rapporto sussiste, secondo il suo pensiero, tra autore, opera e osservatore?

Chi, nel volgere lo sguardo all'opera, si promuove da spettatore ad autore vive un'esperienza incerta ma coinvolgente, tale da suggerire l'origine e l'esistenza di un "intelletto collettivo".


La sua ricerca è di matrice concettuale e nel suo percorso ha trovato dei momenti di incontro con l'Arte Povera. Cosa rimane di queste esperienze nell'arte prodotta in questi ultimi anni?

Come sempre le ultime tendenze sembrano interrompere quel ciclo inesauribile che si svolge nel corso della storia dell'arte. Ogni cambiamento, che può sembrare radicale e definitivo, interrompe però una certa modalità che, in effetti, non può ignorare quanto la precede e - credo - anche le successive evoluzioni del linguaggio.

Quali sono i temi e i soggetti che la affascinano maggiormente in questo periodo e su cui concentrerà la sua attenzione in futuro?


Continuerò a interrogare i vari aspetti del mistero della bellezza, pur conoscendo la vanità di un'impresa tanto impossibile quanto irrinunciabile.


Nella gallery fotografica: immagini dell'allestimento della mostra con il Maestro e della serata d'inaugurazione (clicca sulle immagini per ingrandirle)

L'intervista è stata rilasciata da Giulio Paolini a Vittorio Schieroni nell'ottobre del 2023, incontro avvenuto presso la Galleria Christian Stein di Milano lunedì 16 ottobre.
Si ringrazia la Galleria Christian Stein per la collaborazione.
Per informazioni sulla mostra "Tutto e niente" presso la Galleria Christian Stein: www.galleriachristianstein.it.


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