MILANO. La Casa Museo Boschi Di Stefano dedica una mostra alla prima stagione artistica di Gianni Dova (1925 - 1991), pittore romano di nascita ma milanese di formazione, uno degli artisti meglio rappresentati all'interno della collezione. Fino all'11 aprile presso gli spazi dell'ex Scuola di ceramica è possibile ammirare un prezioso nucleo di lavori che testimonia il profondo legame che univa l'artista ai coniugi Antonio Boschi e Marieda Di Stefano, collezionisti illuminati che hanno raccolto e poi donato al Comune di Milano oltre duemila opere di arte italiana dal primo decennio del Novecento alla fine degli anni Sessanta.
Nella foto: opere di Gianni Dova alla Casa Museo Boschi Di Stefano
(V. S.)
Gianni Dova è da sempre un pittore in grado affascinarmi e suscitare in me profonda ammirazione per l'originalità e la bellezza delle sue composizioni, un artista che a mio parere non ha ancora ricevuto un riconoscimento adeguato alla sua statura.
Il suo percorso artistico, in perenne evoluzione e sempre al passo con le principali esperienze internazionali, ha attraversato diversi periodi con una conseguente sperimentazione di più soggetti e stili. Da una prima fase realista e neocubista negli anni '40, Dova ha successivamente adottato una linea più essenziale e sintetica all'interno del Gruppo di Linea con Brindisi e Kodra, per poi avvicinarsi nel 1948 allo Spazialismo di Fontana insieme a personaggi come Crippa, Dangelo e Peverelli, e al MAC Movimento Arte Concreta di Dorfles e Ballocco, approdando in seguito all'informale e al nucleare, al Surrealismo, grazie al trasferimento a Parigi negli anni '50 e l'incontro con Max Ernst e Wilfredo Lam, fino a un nuovo interesse per la natura raccontata attraverso la brillantezza del colore a partire dalla fine dagli anni Settanta. Dal complesso della sua variegata produzione emergono per me come dei gioielli luminosi quei paesaggi sottomarini o sospesi popolati di strane figure zoomorfe e ammiccanti che Dova sapeva creare tramite una particolare tecnica in grado di conferire una lucida grinzosità alla superficie pittorica.
Nella gallery: opere di Gianni Dova
Presso gli spazi dell'ex Scuola di Ceramica nella Casa Museo Boschi Di Stefano è possibile visitare fino al prossimo 21 aprile un'interessante esposizione incentrata sugli anni giovanili di Gianni Dova, artista molto apprezzato dai coniugi Antonio Boschi e Marieda Di Stefano, che hanno iniziato a collezionare suoi lavori già dal 1945. "La prima stagione di Gianni Dova" e il relativo catalogo (in fase di realizzazione), a cura di Cristina Casero con la collaborazione di Roberta Sara Gnagnetti, potranno rivelarsi occasioni per far luce sulla produzione di un artista che nel corso della sua vita ha molto sperimentato e affrontato con successo le tendenze dell'arte internazionale, con esiti sorprendenti a livello estetico e tecnico.
Nella gallery: opere di Gianni Dova alla Casa Museo Boschi Di Stefano
"Dal complesso della sua variegata produzione emergono per me come dei gioielli luminosi quei paesaggi sottomarini o sospesi popolati di stravaganti figure zoomorfe e ammiccanti che Dova sapeva creare tramite una particolare tecnica in grado di conferire una lucida grinzosità alla superficie pittorica".
"La prima stagione di Gianni Dova. Opere della Collezione Boschi Di Stefano"
A cura di Cristina Casero con la collaborazione di Roberta Sara Gnagnetti
Casa Museo Boschi Di Stefano - ex Scuola di ceramica
Dal 9 febbraio all'11 aprile 2021 Da martedì a domenica, ore 10 - 17.30 (ultimo ingresso 17)
Per informazioni: +39.328.9115573, c.casaboschi@comune.milano.it
Le immagini delle opere sono state gentilmente fornite dalla Casa Museo Boschi Di Stefano; le immagini della mostra sono state scattate da Vittorio Schieroni nel corso della sua visita alla Casa Museo Boschi di Stefano in data giovedì 18 febbraio 2021.
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